22 Dicembre 1979
Benchè il massimo rialzo (120 cm, ore 8) sia stato di breve durata e sia avvenuto tre ore prima dell’alta marea astronomica, ha provocato una notevole acqua alta (160 cm), che è rimasta al di sopra di 110 cm per ben 7 ore consecutive. La sessa di 22 ore, inizialmente di 64 cm di ampiezza, ha compiuto varie oscillazioni, smorzandosi lentamente. Essa si è trovata in quasi concordanza di fase con la sessa di 11 ore (33 cm) per i primi due colmi e per il cavo intermedio, contribuendo così ad una forte oscillazione del rialzo, che si è però presto smorzata, senza provocare nuove acque alte. Il residuo è rimasto al di sopra di 50 cm per sole 3 ore nella mattina, poi per altre 4ore nel pomeriggio. La pressione atmosferica non appare come il fattore principale del rialzo a Venezia, dato che la differenza di pressione è stata forte soprattutto tra l’Adriatico meridionale e l’Adriatico centrale (16 hPa di differenza tra Leuca e Falconara), mentre il minimo di Tessera (1001 hPa) è stato leggermente meno pronunciato che a Falconara o a Rimini (999 hPa) e presenta inoltre un ritardo di varie ore rispetto al massimo rialzo. Più determinante è stato invece il ruolo del vento, con una tipica, anche se breve, situazione di scontraura (vento di scirocco con raffiche massime spesso superiori a 40 nodi sull’Adriatico centrale e meridionale, mentre sull’alto Adriatico prevaleva la bora (raffiche di 42 nodi a Tessera). La situazione meteorologica corrisponde, il 20 e 21 dicembre, ad un centro depressionario situato sulla costa algero-tunisina e collegato verso NE ad un fronte caldo che attraversa l’Adriatico centrale. Il 22 dicembre il centro della depressione si sposta sul mar ligure mentre un fronte occluso si estende lungo tutta la penisola italiana. Il 23 dicembre lo spostamento del fronte verso i Balcani permette al gradiente di pressione sull’Adriatico di diminuire rapidamente, poi di invertirsi il 24 dicembre.
ore 12 del 21 dicembre 1979
Ore 12 del 22 dicembre 1979
ore 12 del 23 dicembre 1979